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Anzio si trova nell’Agro Romano, il cui limite meridionale è segnato dal fiume Astura. È situata a 58 km a sud di Roma e a 26 km a ovest da Latina. Il centro della città si sviluppa sull’omonimo promontorio, proteso sul Tirreno.
Clima
Il clima di Anzio è tipicamente mediterraneo.
Storia
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Anzio (città antica).
Età latino-volsca
Nell’antichità Antium (le attuali Anzio e Nettuno) fu per un lungo periodo capitale della popolazione dei Volsci, finché non venne assorbita nello stato romano. Una parte importante della città di Antium si trovava sull’altura oggi occupata dalla Villa Bell’aspetto o Villa Borghese.
Frequenti furono i combattimenti tra i Volsci e i Romani, soprattutto nel V secolo a.C., quando Anzio ne era la capitale. A questi scontri, si alternarono anche trattati di pace, tant’è che il primo trattato tra Roma e Cartagine include, oltre Roma e le città latine, anche Anzio, Ardea, Circei e Terracina.[4]
Anzio fu alleata di Aricia, quando nel 506 a.C. gli Aricini dovettero difendersi dall’attacco loro portato dagli Etruschi, alla fine sconfitti nella battaglia di Aricia.[5]
Ad Anzio si ritirò in esilio Coriolano[6], dove fu accolto dal nobile anziate Attio Tullio, con il quale organizzò la strategia di sollevazione contro Roma, che tra il 489 a.C. e il 488 a.C., portò i Volsci ad arrivare al IV miglio della via Latina[7] Ad Anzio fu ucciso Coriolano, mentre si apprestava a difendere il proprio operato al Foro[8].
Nel 484 a.C., nel territorio prospiciente la città, i Volsci sconfissero duramente in battaglia l’esercito romano, condotto da Lucio Emilio Mamercino, costringendolo ad una vergognosa fuga nottetempo.[9]
Nel 469 a.C. i Romani conquistarono e distrussero la città Volsca di Cenone, emporio e porto di Anzio[10] e nel 468 a.C., dopo aver perso contro i Romani la battaglia di Anzio, gli Anziati si arresero ai Romani, che lasciarono un presidio armato in città[11]. L’anno successivo Roma dedusse una colonia nel territorio di Anzio[12]. Nel 459 a.C. Roma, dopo aver conquistato Ardea e sottomesso i Rutuli, assediò nuovamente Anzio, conquistandola, dopo che sia i Volsci, che i coloni romani, si erano ribellati al controllo di Roma[13][14].
Età romana
La città ospitò Cicerone quando, tornato dall’esilio, vi riorganizzò i resti delle sue biblioteche, desiderando metterli in un posto sicuro. I romani più eminenti vi costruirono bellissime ville in riva al mare. Gli imperatori della dinastia Giulio-Claudia la visitavano frequentemente e Mecenate vi possedeva una villa. Ad Anzio nacquero gli imperatori Caligola e Nerone. Quest’ultimo fondò una colonia di veterani in città e costruì un nuovo porto, le cui rovine sono tuttora esistenti.
Età medievale e moderna
L’unico insediamento rimasto in epoca medioevale a perpetuare la storia dell’antica Antium di cui si perse persino il nome, a favore di Nettuno, a memoria dell’antico tempio dedicato al dio del mare che vi sorgeva, altro non era che il quartiere più antico della civitas romana. Nel 1348, non lontano dal centro abitato di Nettuno, venne combattuta, fra genovesi e veneziani, una celebre battaglia navale che si risolse con la vittoria di questi ultimi.[15]
Alla fine del Cinquecento papa Clemente VIII, che aveva acquistato per la Camera apostolica la signoria su Anzio per 400.00 scudi,[15] diede disposizioni a mons. Bartolomeo Cesi di provvedere a salvaguardare lo scarso patrimonio edilizio della borgata. Un secolo più tardi, nell’ultimo decennio del Seicento, per volontà di papa Innocenzo XII venne ricostruito il porto che diede l’avvio a una notevole ripresa economica della zona, protrattasi durante tutto il XVIII secolo.
Età contemporanea
Nel 1831 la signoria su Anzio e Nettuno, passo dalla Camera Apostolica alla famiglia Borghese.[15]
Attorno alla metà del XIX secolo, durante il pontificato di Pio IX, nacque l’attuale e moderna città di Anzio, che fino ad allora era stata poco più che una spiaggia su cui venivano tirate in secca le barche da pesca, grazie al riparo offerto da Capo d’Anzio. Il villaggio di pescatori divenne una cittadina che nel 1856 si costituì, separandosi da Nettuno, in comune autonomo. Nel 1870 il territorio, seguendo le sorti dello Stato Pontificio a cui apparteneva, venne definitivamente integrato nel Regno d’Italia.
Negli ultimi decenni dell’Ottocento e nei primi del Novecento, Anzio acquistò le connotazioni di un elegante centro balneare, meta di soggiorno di alcune note famiglie dell’aristocrazia e dell’alta borghesia romane. Risalgono a quel periodo alcuni villini e il Casinò – detto il “Paradiso sul mare” – interessante edificio liberty di Cesare Bazzani completato nel 1924, attualmente proprietà comunale. Fellini vi girò le scene del Grand Hotel di Rimini in Amarcord, mentre Sordi alcuni interni di Polvere di stelle.
Il 17 novembre 1939 venne unita amministrativamente a Nettuno andando a formare l’agglomerazione di Nettunia[16], ma cinque anni e mezzo più tardi, il 3 maggio 1945, se ne separò[17].
Dal dopoguerra fino agli anni 1970 il territorio di Anzio subì una grande trasformazione urbanistica, con la creazione ex novo di interi quartieri nell’entroterra anziate. Numerosi i quartieri di notevole pregio architettonico sorti in questo periodo, tra i quali spiccano: Anzio2, Lo Zodiaco, Anzio Colonia.
Lo sbarco alleato
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Sbarco di Anzio.
Anzio è conosciuta internazionalmente per essere stata teatro di una delle più celebri azioni della seconda guerra mondiale, lo sbarco che da lei prende il nome. Il giorno 22 gennaio 1944 gli eserciti alleati iniziarono a sbarcare su un’ampia fascia costiera[18].
Anzio e Nettuno rappresentarono tuttavia i perni di tutta l’operazione. Anzio fu il centro abitato che subì più danni. Oltre alle vittime civili, gran parte del patrimonio edilizio della città andò distrutto o semidistrutto, tra cui Palazzo Sinimberghi sito in piazza Pia con la facciata ricoperta di pitture in graffito di Luigi Fontana (pittore attivo a cavallo del XIX-XX secolo). Lo sbarco si protrasse anche nei giorni successivi ed ebbe termine solo il 31 gennaio, quando approdarono le ultime unità anglo-americane. In totale sbarcarono oltre centomila uomini con una gran quantità di materiale bellico.
I tedeschi, colti di sorpresa, iniziarono a reagire energicamente solo tre giorni dopo l’inizio dell’azione, quando si era già costituita una solida testa di ponte attorno ad Anzio, Nettuno e nelle zone limitrofe. Purtuttavia l’obiettivo di una rapida conquista della vicina capitale, che aveva spinto gli Alleati a progettare lo sbarco, non venne raggiunto. Roma, situata a soli cinquanta chilometri di distanza, o poco più, venne infatti liberata solo quattro mesi e mezzo più tardi, il 4 giugno 1944.
Onorificenze
Medaglia d’oro al Merito Civile – nastrino per uniforme ordinaria Medaglia d’oro al Merito Civile
«Centro strategicamente importante del litorale tirreno, durante l’ultimo conflitto mondiale, fu teatro di violenti scontri fra gli opposti schieramenti, subendo devastanti bombardamenti e feroci rappresaglie che causarono la morte di numerosi concittadini, tra cui molti bambini, e la quasi totale distruzione dell’abitato e delle strutture portuali. La popolazione, costretta allo sfollamento e all’evacuazione nonché all’abbandono di tutti i beni personali, dovette trovare rifugio nei paesi vicini o in grotte improvvisate, tra stenti e dure sofferenze. I sopravvissuti seppero reagire, con dignità e coraggio, agli orrori della guerra e affrontare, col ritorno alla pace, la difficile opera di ricostruzione. Ammirevole esempio di spirito di sacrificio ed amor patrio.»
— Anzio, 1943-1944
[19]
Monumenti e luoghi d’interesse
Numerosi i resti di ville romane lungo tutta la costa: opere d’arte come La Fanciulla di Anzio, Il Gladiatore Borghese oggi al Louvre, e l’Apollo del Belvedere, conservato in Vaticano, furono tutte rinvenute in dimore patrizie dell’antica Antium.
Architetture religiose
Chiesa dei Santi Pio e Antonio
Chiesa di S. Benedetto
Chiesa di S. Antonio
Basilica di Santa Teresa del Bambino Gesù, condotta dai Padri Carmelitani Scalzi ed elevata da papa Giovanni XXIII alla dignità di basilica minore.[20]
Architetture civili
Villa Adele, Villa Albani, Villa Sarsina
Cimitero britannico
Siti archeologici
Villa di Nerone: non può tuttavia essere identificata con certezza, sebbene venga generalmente posta nei pressi del cosiddetto Arco Muto, dove tuttora si trovano le rovine di un teatro. La dimora dell’imperatore si estendeva sul Capo d’Anzio lungo una fascia costiera di circa ottocento metri e venne edificata sul sito di una precedente villa dove Augusto aveva ricevuto una delegazione da Roma per essere acclamato Pater Patriae. Nerone volle erigere una villa degna, per dimensioni e magnificenza, del suo status di imperatore. Dopo la morte di Nerone tutti i Cesari romani la utilizzarono fino alla dinastia dei Severi.
Teatro romano di Anzio
Parco del Vallo Volsco: Anzio è stata una delle capitali della popolazione centro-italica dei Volsci. Il sito archeologico aperto nel 2017, si dirama su un breve percorso pedonale, piccole aree attrezzate e accesso limitato alle grotte scavate, usate in antichità come ripari, stalle o tumuli. Il parco si erge adiacente alla basilica di Santa Teresa. L’ingresso è libero, esclusivamente nel periodo estivo è possibile visitare l’area con l’ausilio di una guida.
Necropoli di Cavallo morto, forse il più antico sito ad incinerazione del Lazio.
Aree naturali
Riserva naturale regionale Tor Caldara
Vallo Volsco